FOURTH LESSON OF NEW TRAINING COURSE AT CPIA IN BOLOGNA (ITALY)
Fourth meeting- February 26
The topic was “Right to health”;
Our guest Roberto Beneduce couldn’t come, but we anyway had an interesting discussion with our 20 students.
First, students filled out a table to answer to some questions about right to health in their countries in certain circumstances, like this:
In my country, if
I can go to the hospital, it’s free |
I can go to the hospital or general pratictioner and I pay according to my income |
I can go to the general pratictioner or to the hospital, but I must pay |
||
1. I had an accident |
1 |
1. |
18 |
|
2. I’m pregnant |
2. |
18 |
||
3. I’ve a chronic disease |
1 |
19 |
||
4. I’ve a serious disease and I need an operation |
1 |
19 |
||
5. I’d had a shock and I can’t sleep because of nightmares |
right to free health, but in Tunisia the situation is better because of the 2014 Constitution. |
Then we read in Constitution of Italy, Morocco, Tunisia, Egypt, the articles about right to health.
At the end, we watched a video about “Tarantismo” in South Italy to discuss about magical pratices of care around the world.
Ed eccoci arrivati al nostro quarto incontro, nel quale avevamo programmato di discutere di diritto alla salute insieme all’etnopsicologo Roberto Beneduce. Il nostro ospite, purtroppo, ha avuto un contrattempo e non è riuscito a venire, ma la discussione è stata ugualmente coinvolgente e ricca di spunti per i nostri studenti, una ventina.
Abbiamo iniziato con un piccolo sondaggio nel quale abbiamo chiesto agli studenti quale tipo di supporto la Sanità dei rispettivi Paesi offra rispetto a diverse situazioni (incidente, malattia cronica, gravidanza, malattia grave, disagio psichico) e in quale misura questo supporto sia offerto gratuitamente a tutti i cittadini. Le risposte dei nostri studenti sono state abbastanza univoche: in tutti i Paesi dell’Africa subsahariana, nell’Europa orientale, in Marocco, in Tagikistan e sorprendentemente anche in Cina sostanzialmente non esiste sanità gratuita nemmeno in situazioni di emergenza come il parto o la necessità di un intervento immediato. Fa parzialmente eccezione la Tunisia, dove interventi sanitari gratuiti vengono invece erogati se si è in possesso di specifici requisiti.
Ecco la scheda che abbiamo distribuito.
Nel tuo Paese, se ti ammali, cosa puoi fare?
Posso andare al pronto soccorso che è sempre gratuito |
Posso andare dal medico di base o al pronto soccorso e pago in proporzione a quanto guadagno |
Posso andare in pronto soccorso o dal medico di base ma devo pagare |
Altro (scrivere nella casella) |
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1. Ho avuto un incidente |
1 |
1. |
18 |
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2. Sto per avere un bambino |
2. |
18 |
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3. Ho una malattia cronica |
1 |
19 |
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4. Ho una malattia molto grave e devo operarmi |
1 |
19 |
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5. Ho subito uno shock e non riesco a dormire perché ho sempre molti incubi |
20 |
Durante la seconda fase del nostro incontro, in cui abbiamo analizzato ‘l’articolo della Costituzione Italiana in cui si parla di Diritto alla Salute (Atr. 32) e gli articoli corrispondenti delle Costituzioni tunisina, egiziana e marocchina, abbiamo potuto osservare come in effetti sia la Carta tunisina del 2014 l’unica, oltre a quella italiana, a parlare esplicitamente di diritto alla Sanità gratuita: ecco quindi come si dimostra che le Carte costituzionali, lungi dall’essere mere astrazioni, hanno in effetti un impatto evidente sulla politica dei singoli Stati e sulla garanzia dei diritti.
Nella discussione riguardo alle pratiche sanitarie diffuse nel mondo gli studenti hanno raccontato le loro esperienze: forse la testimonianza più interessante è stata quella di un ragazzo dell’Africa Occidentale che ha raccontato come, in presenza di una malattia cronica o acuta, sia ancora diffusa (e dal lui stesso utilizzata) la richiesta di aiuto al “mago” della comunità. Questo ci è servito da spunto per mostrare, attraverso un video-documentario sul tarantismo salentino, come anche in Italia fino a qualche decennio fa (ma anche tuttora, se pensiamo alle “segnature” delle sciatiche o del Fuoco di Sant’Antonio ancora diffusissime in Emilia Romagna) si ricorresse sovente a pratiche magico-religiose che, all’interno di un certo contesto culturale, offrivano beneficio.
Nel prossimo incontro, che si svolgerà lunedì 5 Marzo, parleremo invece di libertà religiosa