THIRD LESSON OF NEW TRAINING COURSE AT CPIA IN BOLOGNA (ITALY)
On MondayFebruary 12 third meeting took place in CPIA. This time we focused on racism and law function with the help of two experts: Annamaria Rivera, anthropologist and researcher of racism, and Nausicaa Turco, volunteer lawyer for strangers in Bologna.
Annamaria Rivera clarified three points: 1. According to modern genetic science, races don’t exist. 2. Racial persecutions were carried out against people very similar to majority too; 3. Racism is a way to instigate contempt against some social groups, coming from the hight of power.
Nausicaa Turco tried to explain the function of law to mediate among different rights by a little tale about some stolen sausages and a hungry thief….
Eccoci di nuovo qua…
La terza lezione del corso si è svolta il 12 Febbraio presso la nostra sede del CPIA. Questa volta erano presenti circa venticinque studenti di varie nazionalità, appartenenti a tre corsi di secondo periodo. Avevamo con noi due ospiti: Annamaria Rivera, antropologa e studiosa dei fenomeni di razzismo, discriminazione e xenofobia e Nausicaa Turco, avvocata presso lo sportello gratuito medico-giuridico del Centro Sociale XM 24 a Bologna.
Anna Maria Rivera, in una lunga e appassionata relazione, ha chiarito alcuni concetti relativi al manifestarsi dei fenomeni di razzismo. Innanzitutto, il fatto che il concetto di razza umana è stato smentito dalla genetica moderna. Poi, il fatto che nella storia episodi di discriminazione o persecuzione feroce sono stati rivolti verso gruppi umani dall’aspetto assolutamente conforme ai parametri di idoneità dei persecutori: si pensi al trattamento a cui sono stati destinati gli Albanesi giunti in Italia nei primi anni Novanta, o alla stessa Shoah: in entrambi i casi il razzismo si è manifestato contro gruppi umani fenotipicamente indistinguibili dalla maggioranza e che condividevano con essa anche comportamenti o radici culturali. In conclusione, secondo Rivera, razzismo è una forma di etichettamento di collettività umane sistematicamente progettata e manovrata dall’alto del potere politico ed economico.
Nausicaa Turco ha iniziato il suo intervento con lo stimolo di una favola: la storia, ambientata in un piccolo villaggio, di una ragazza straniera scoperta a rubare per fame scagionata da un giudice che condanna, al posto suo, la comunità che non ha capito il suo stato di bisogno e la obbliga a occuparsi di lei. Lo stimolo è stato funzionale a focalizzare l’idea di legge come tutela e mediazione tra diritti differenti e talvolta in conflitto tra loro.
Purtroppo non è rimasto il tempo per elaborare un dibattito, ma gli studenti si sono mostrati attenti e partecipi. Ci auguriamo di poter riprendere, magari nel corso degli ultimi incontri, alcuni dei temi affrontati.